Catastrofismo

Tendenza postmoderna a vedere la catastrofe anche dove non c'è, che induce varie decisioni irrazionali in campo bioetico.

 

               Postmodern tendency to see catastrophes even where they are not and to accordingly take ethical decisions in an irrational way.

 

La definizione di catastrofismo in 3 punti:
 

 

Realismo

Catastrofe: Dal greco katà e strepho che significa "giro verso il basso". Evento improvviso e drammatico, che stravolge la vita o la società. Il catastrofismo è la tendenza ad amplificare nel tempo e nello spazio gli effetti negativi di un evento avverso. E’ una carenza di realismo che sopravvaluta l’evento stesso, invece di dargli i dovuti confini. Può essere in relazione all’amplificazione dei mass-media, dell’isteria di massa o del proprio vissuto giovanile che porta ad abbassare la soglia dello stress e ad entrare in panico per eventi che non stravolgono la media delle persone. Il terror panico (terrore “di tutto”), poi è un terrore ingiustificato che finisce con l’autoamplificarsi.

 

La ragione

Il catastrofismo considera tutti i fattori di un evento? Evidentemente, essendo un deficit momentaneo della ragione, non prende in considerazione tutti gli aspetti di un evento, e per questo è fallace. D’altronde il modo in cui reagiamo ad un evento avverso non dipende solo e soltanto dall’evento, ma da come noi lo viviamo. Possono entrare in gioco dei processi irragionevoli, come li definisce lo psichiatra Albert Ellis, del tipo “L’esame è andato male, dunque tutti mi odiano”, o “Il figlio non è come lo volevo, dunque è orrendo” oppure “Non ho le caratteristiche fisiche che vorrei, dunque sono da buttar via”. Questi ragionamenti irrazionali portano a comportamenti ansiosi o depressivi o aggressivi. Proprio perché invece di considerare tutti i fattori, prendono in considerazione in alcuni di noi solo il pregiudizio, cioè quell’aspetto della realtà che siamo condizionati a considerare, anzi ad assolutizzare.

 

Come entra questo nel campo bioetico? Per il fatto che quella che è una patologia del singolo (vedi qui sopra) oggi è diventata una patologia della società. La società postmoderna è una società fobica, che scappa da quello che non sa gestire invece di affrontarlo e che se non può scappare, risolve per le spicce tanti, troppi problemi. Tende a ipersemplificare e assolutizzare, accettando solo chi e ciò che rientra dentro uno stretto margine di caratteristiche, e condizionando le persone a reputare questo come una libera scelta, impegnando la propria autonomia nel decidere che proprio questi stretti margini sono quello che lui/lei vuole per sé e per gli altri. Chi non rientra in questi stretti margini semplicemente «non è dei nostri», è rigettato e rifiutato secondo dei criteri irrazionali («non rientrano in questi canoni, dunque sono orrendi») Fino a pensare che ogni minimo imprevisto o inconveniente nella vita sociale anche transitorio (clima, crisi economica) significhi necessariamente un disastro irreparabile.

 

Il sentimento

Si capisce quanto è incongruo il catastrofismo quando ci sentiamo voluti bene. Allora capiamo che la vita non è quel nero che dipingono, e che la speranza e la gioia sono possibili, oltre le nostre lamentele quotidiane. Il catastroismo è una moda, ma una moda pervasiva, che ci permea dalla mattina quando ci alziamo alla sera quando pensiamo al domani, ma non è la realtà delle cose che la detta (anche se spesso affrontiamo il dolore e le delusioni), ma il modo in cui ce le fanno vedere.

 

Link esterni:

Catastrofismo e fine dei tempi

 

 

Come citare questo articolo:

Bellieni C: Catastrofismo. In Glossario di Bioetica. Available at the following URL: http://cms.glossario.webnode.it/catastrofi/